martedì 22 aprile 2008

De Rosa: gli esponenti del partito del Sindaco sono disperati


In riferimento all'intervento di un consigliere comunale della maggioranza al comune di Paola apparso sulla stampa, ed in cui l'espoente socialista dichiarava infondata l'analisi del voto del Popolo della Libertà, soprattutto sul dato dei giovani, il coordinatore zonale di AN Mimmo De Rosa ha affermato: “Sono incredulo, sbigottito. Ancora parlano di sondaggi. Ma chi è lontano dalla realtà? Adesso dovremmo essere storditi pure da una “sconfitta” che in città ci dà oltre il 45% di consensi contro un misero 4% del partito socialista. Magari se vogliono festeggiare pure loro si accomodino. Eppure avevo apprezzato l’analisi corretta, responsabile, e direi valorosa, del segretario del partito socialista di Paola. Distante in qualità da questo delirante capovolgimento della realtà dove infatti non viene citato neppure un solo dato, ma solo accuse rancorose e miseramente personali. Ovviamente ritengo che il pensiero del consigliere Perrotta, sia quello di tutta la maggioranza. Certamente, una maggioranza corretta non avrà mica deciso di mandarlo avanti da solo a fare simili figuracce. Se invece così dovesse essere allora esprimo la mia umana solidarietà al consigliere Perrotta, e proprio per questo motivo non sarò io ad utilizzarlo come paravento, rivolgendomi alla maggioranza di cui fa parte. Ovviamente c’è poco tempo da perdere quando si deve replicare al nulla. Ed infatti, di quale sondaggio parla? Ha saputo che anche a Paola ci sono state le elezioni? E che ci sono stati gli spogli? E che il suo partito ha avuto un misero risultato? Adesso chiedetevi anche chi è lontano dalla realtà. Avvisateli che i sondaggi si fanno prima del voto, dopo il voto si analizzano i voti. Viene chiesta la “fonte” dei dati, risposta semplice: il voto dei cittadini. Inoltre dalla differenza dei voti di camera e senato emerge la tendenza del voto dei giovani dai 18 ad i 24 anni in quanto questi ultimi hanno diritto di voto solo alla camera. E’ un calcolo che si fa da sempre, non mi pregio del merito di averlo inventato. Tutto qui, dati reali, altro che sondaggi. Sorvolo sull’elencazione fatta poi dal consigliere mandato avanti dalla maggioranza. Ricordo solo che c’era un progetto contro le droghe, finanziato dalla regione, cancellato dall’attuale amministrazione comunale nel 2003 e che nel bilancio approvato dalla maggioranza i fondi per le politiche giovanili sono pari a 0. Così come non penso sia giusto strumentalizzare un’iniziativa che nasce grazie al lavoro del Movimento Giovanile Paolano che, per quello che ci riguarda, per il rispetto che portiamo al qualificato lavoro fin qui prodotto, riteniamo sia utile non strumentalizzare proprio per la sua vocazione apartitica.
Non sorvolo invece, anzi ne condivido i contenuti, dell’analisi fatta dal consigliere comunale mandato avanti dalla sua maggioranza circa il comportamento del sindaco Perrotta. Una piccola precisazione. La domanda andrebbe rivolta non a noi, ma al sindaco stesso. Spiegateci voi come mai il sindaco utilizza l’immagine del santo e poi sostiene un programma che prevede il laicismo radicale, la revisione del concordato tra Stato e Chiesa, la legalizzazione delle droghe, la possibilità di unirsi in matrimonio anche per gli omosessuali, l’eutanasia? Vista la vicinanza politica forse è più agevole chiarire quel che appare come una vera e propria ipocrisia che offende tanto gli uomini di fede, quanto i convinti laicisti.
Infine facciamo chiarezza sulla bizzarra richiesta al sottoscritto di non salire sul carro del vincitore. Sono veramente disperati se tentano di rovesciare così pateticamente la realtà. E’ ridicolo e questo sì, fuori dalla realtà. E cosa si può rispondere a questa bugia? A me nessuno ha mai chiesto di spiegare i cambi di casacca semplicemente perché non li ho mai fatti. Quando chiediamo il consenso ai cittadini noi non dobbiamo spiegargli mica in quale parte siamo perché già lo sanno, a differenza di chi magari nel 2001 chiedeva i voti per il centrodestra e poi qualche anno dopo per il centrosinistra. In città ci conosciamo tutti. Con tanti militanti della destra sono anni che stiamo orgogliosamente sullo stesso carro perché per noi contano le idee, conta chi queste idee ci ha insegnato a difenderle, non contano le cariche. Per noi si può vincere e si può perdere, ma si rimane sullo stesso “carro”. Come si suol dire “ci mettiamo la faccia”, a prescindere dalla possibilità di poter aspirare ad una nomina. La storia della comunità politica a cui mi onoro di appartenere è così nota che non ha bisogno di essere illustrata, soprattutto a chi dovrebbe conoscerla bene o potrebbe farsela raccontare da chi la ha frequentata, almeno quando eravamo vittoriosi.”

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